CHIESA DELLA SACRA FAMIGLIA

 

La Chiesa della Sacra Famiglia ed il Convento dei Padri Cappuccini furono costruiti dopo la partenza di Padre Pio da Pietrelcina e per sua espressa volontà; essi sorgono nella zona detta “Gregaria”, un tempo aperta campagna e luogo di raduno dei pastori.

I lavori della chiesa furono terminati nel 1951. Alla cerimonia inaugurale doveva partecipare, in forma privatissima, lo stesso Padre Pio, tuttavia a causa della diffusione della notizia nella comunità di San Giovanni Rotondo, il suo ritorno fallì.

Si racconta, a riguardo, un aneddoto: svolta la cerimonia d’inaugurazione, il superiore del convento, padre Alberto, si recò a San Giovanni Rotondo da Padre Pio per domandargli quando sarebbe venuto a visitare la nuova chiesa, sennonché costui gli avrebbe riferito di conoscerla già da tempo, poiché: “….. ci sono stato, ti posso dire anche i minimi particolari e i numeri dei gradini, che tu non conosci, davanti all’ingresso”.

La chiesa, consacrata alla Sacra Famiglia per volere di Padre Pio, è in stile romanico; i lavori interni, i più costosi, furono pagati grazie ad un appello rivolto agli emigranti pietrelcinesi residenti in America, su consiglio dello stesso Padre. L’interno della chiesa presenta tre navate: una maggiore centrale e due minori laterali con cappelle e artistici quadri della via Crucis; è larga 20 m ed e lunga 40 m.

Il mosaico della Sacra Famiglia sulla parete centrale dell’Altare Maggiore è la riproduzione di un’opera d’arte del Murillo, ai lati ci sono le statue di Santa Elisabetta, regina d’Ungheria, e di San Ludovico, re di Francia, patroni dell’ordine francescano. Le vetrate sono istoriate e le statue dei santi, la cui scelta fu fatta da Padre Pio, sono tutte in legno ad eccezione di Sant’Antonio di Padova, in carta crespa; in particolare, tra le statue allocate in Chiesa è possibile venerare la statua dell’Immacolata, benedetta dal Papa Pio XII e dallo stesso Padre Pio, nonché la statua di quest’ultimo, benedetta dal Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua beatificazione il 2 maggio 1999.

Nella chiesa conventuale della Sacra Famiglia dal 25 maggio 2010 è possibile, inoltre, pregare davanti alla preziosa teca che custodisce l’unica reliquia del corpo di Padre Pio conservata in un posto diverso da San Giovanni Rotondo: l’osso ioide; un osso a forma di U che si trova alla base della lingua, non connesso con lo scheletro mediante articolazioni, ma solo con legamenti e muscoli e, pertanto, è l’unico osso che si è staccato in modo naturale dalla salma di Padre Pio al momento della sua ricognizione canonica.

All’interno della chiesa si trova allocata, inoltre, la tomba di fra’ Modestino, al secolo Damiano Fucci da Pietrelcina - frate minore cappuccino che ha avuto il privilegio di un particolare rapporto filiale con Padre Pio -, deceduto il 14 agosto del 2011, giorno dell’anniversario della prima messa di Padre Pio a Pietrelcina.

 

CONVENTO DEI CAPPUCCINI

 

La storia della costruzione del convento, adiacente alla chiesa, è avvolta da una “profezia”: fu Padre Pio, da poco consacrato sacerdote, ad indicare questo luogo al parroco del paese, l’arciprete don Salvatore Pannullo, in una delle loro solite passeggiate serotine.

Nell’occasione, affermò: “qui un giorno sorgerà un convento di Frati, con una Chiesa, e s’innalzerà al Signore ogni giorno l’incenso della preghiera e il canto delle lodi”.

I lavori iniziarono dopo che alcuni pietrelcinesi chiesero ed ottennero un aiuto economico dalla signora Mary Pyle, una ricca donna americana che si era trasferita a San Giovanni Rotondo per essere più vicina al Padre e che aveva scelto di vivere la povertà francescana, usando le sue ricchezze a favore dei poveri e delle missioni.

 

IL MUSEO

 

Nel museo, annesso alla chiesa della Sacra Famiglia, sono esposti preziosi arredi ed oggetti personali appartenuti a Padre Pio, tra i quali si notano: la culla; lo scrittoio del maestroed ilquadernosul quale svolgeva i compiti scolastici; alcuni indumenti personali; il saio francescano indossato il 22 gennaio1903, quando divenne novizio e prese il nome di fra’ Pio; taluni guanti e bende che usava per coprirsi le ferite.

Inoltre, vi sono conservati oggetti liturgici personali, tra i quali si segnalano: il camice della flagellazione, cui andava incontro ogni settimana ed il calice usato nei sei anni di sacerdozio nella Parrocchia di Sant'Anna, dal 1910 al 1916, e ritrovato casualmente nella piccola chiesa.